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Guida ai prodotti tipici sardi

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I prodotti sardi sono la perfetta manifestazione culinaria dell’amore e dell’attaccamento del popolo sardo alla propria storia. 

La leggenda, impregnata di mitologia greca, narra che sia stato il pastore e apicoltore Aristeo, figlio del dio Apollo e della principessa Cirene, a regalare ai sardi l’arte della buona cucina in tavola e, specialmente, la produzione del miele.

Questa perla del Tirreno vanta una cucina locale dal carattere semplice ma molto forte, estremamente legato alla storia del territorio e, soprattutto, alle tradizioni collettive. Gli ingredienti alla base di tutte le preparazioni tipiche della Sardegna sono rustiche come il formaggio, la carne ovina e la semola di grano duro, perfetti per dare vita ad una gastronomia di terra e di mare che non smetterà mai di stupirvi e deliziarvi. Sebbene le ricette rimangano fedeli alle tradizioni culinarie del luogo, vantano anche una grandissima varietà e sono diverse da punta a punta, sia per sapori che per abitudini di consumo

Non è certo un caso che ancora oggi la Sardegna origini dal settore primario- in particolare, dalla pastorizia- la propria ricchezza. Anche questo tipo di economia ha contribuito non poco a cristallizzare la gastronomia dell’isola, che continua a conservare la genuinità e il sapore deciso dei piatti di una volta.

Se sei in procinto di partire alla scoperta di quest’isola ricca di meraviglie naturali e culinarie o solo molto curioso di stuzzicare il tuo palato con la fantasia, stai proprio leggendo l’articolo giusto: pronto a leccarti i baffi davanti lo schermo?

Pane e pasta

Partiamo dalle pietanze più semplici- ma non per questo meno buone- della cucina sarda: il pane e la pasta. Bastano acqua, farina e l’esperienza di abili mani sarde per dare vita a piatti squisiti e inimitabili al di fuori delle coste dell’isola, nonostante le ricette siano piuttosto facili da emulare.

Quando si parla di Sardegna, risulta impossibile non pensare immediatamente al pane Carasau: questa sfoglia croccante e saporita è talmente sfiziosa che non si finirebbe mai di gustarla, rigorosamente con le mani! Ogni famiglia sarda che si rispetti sa riconoscere le farine migliori  per la sua preparazione (o di grano duro o d’orzo), e sa che il vero Carasau deve essere cotto rigorosamente nel forno a legna. La croccantezza di questo pane è il suo vero punto di forza, talmente versatile da poter essere utilizzato o come tradizionale accompagnamento alle seconde portate o per creare moderni e frizzanti aperitivi con gli amici, siano essi a base di verdure, carne, pesce.

Una variante più golosa e decisamente meno light è il pane Guttau, ottenuto spennellando le sfoglie friabili del Carasau con olio extravergine di oliva. Il pane viene poi grigliato, ed è proprio quest’ultimo procedimento che origina il nome: infatti, ‘guttau’ in dialetto sardo significa ‘gocciolato’, a immagine dell’olio che cola e impregna la griglia di cottura.

Dalle mani… alla forchetta: la fregola è una pasta piccolissima, costituita da palline di grano duro e acqua tostate al forno. Le sue origini rimangono tutt’ora avvolte dal mistero, sebbene sia certo che vanti discendenze antichissime: basti pensare al nome ‘ferculum’ che, in latino, significa appunto briciola. Questa pietanza è così piccina da essere spesso chiamata ‘cous cous sardo’, vista la somiglianza con la rinomata pasta tipica del meridione. Del resto, anche gli ingredienti scelti per accompagnarla sono molto simili a quelli del sud Italia: non solo verdure ma soprattutto pesce fresco, perfetto per un manicaretto da tre stelle Michelin.

Formaggi tipici sardi

La Sardegna vanta illo tempore una produzione casearia consolidata, che tuttora tiene in vita riti e profumi così antichi da tornare indietro nel tempo.

I formaggi più buoni della tradizione sarda sono il frutto di un’accurata ricerca dei piccoli caseifici, che adottano tecniche di produzione antichissime: è proprio per questo che, in Sardegna, i formaggi hanno un sapore unico e tradizionale.

L’eccellenza casearia dell’isola è senza ombra di dubbio il pecorino: per questo formaggio tipico viene utilizzato esclusivamente il latte di pecore di razza sarda, che costituisce quasi il 60% della produzione nazionale. La pasta del pecorino prevede due diverse stagionature, determinanti per il sapore dolce o maturo del formaggio.

Ma c’è un latticino tipico della Sardegna ancora più famoso, entrato di diritto nel Guinnes dei Primati come formaggio più pericoloso del mondo: conoscete il Casu Marzu? Questo cremosissimo prodotto deve la sua morbidezza alla colonizzazione di larve casearie, motivo per il quale il formaggio gode di un’incredibile fama nell’isola, ma non di certo oltreoceano.

Carni fresche tipiche della Sardegna

In umido, bollita o arrostita? 

In Sardegna è facile rendere la carne, già di per sé appetitosa, estremamente succulenta: il segreto di portate deliziose sta tutto nella cottura ad hoc e in un’alimentazione dei pascoli super genuina.

A esempio, la bontà del maialetto sardo (o porceddu) dipende molto dall’abilità dell’arrostitore: tanta esperienza, una cottura lenta e lo spiedo a legna perfetto riusciranno a portare in tavola un piatto dalla croccantezza impareggiabile. 

Anche gli ovini sono protagonisti di ricette antiche, tramandate nel tempo di generazione in generazione:  la pecora in cappotto con patate e cipolle nell’isola è una vera istituzione, insieme alla variante in umido, che ci consente di gustare non solo un appetitoso secondo, ma anche dell’ottimo sugo di carne con cui condire la pasta.

Frutta e verdura

I contadini sardi lo sanno bene: in Sardegna si possono trovare tutte le verdura e gli alberi da frutto tipici dei climi mediterranei. In particolare, i cardi e i carciofi sono molto apprezzati dalla gastronomia dell’isola. Mentre i primi vengono spesso consumati crudi, nonostante esistano numerose ricette che prevedono sia un’abbondante frittura che una lessata per le insalate, i secondi vengono o cotti in umido o arrostiti con spezie e aromi tipici del territorio.

Anche i pomodori ricoprono un ruolo di spicco nell’orto sardo: in particolare, il gusto dolce e aromatico della varietà Camona sarà una gioia per le tue papille gustative!

Tonno e altri pesci

Nonostante sia conosciuta come la perla del Mediterraneo, l’avversione per il mare dei popoli sardi non ha consentito lo sviluppo segnante di una cultura marinara. Proprio per sfuggire ai popoli invasori, i sardi hanno lasciato le loro coste, rifugiandosi nell’entroterra: per questo, l’attività ittica è stata esercitata per molto tempo solo nelle lagune interne.

La specialità più antica è sicuramente la bottarga (‘bottariga’ in sardo), una pietanza molto  elaborata che pretende una sapiente lavorazione. Questo alimento si ottiene salando ed essiccando le uova di tonno o di muggine direttamente nelle sacche ovipare al fine di ottenere, al termine della laboriosa lavorazione, dei veri e propri salumi di pesce.

Chi ama i frutti di mare non potrà certo rinunciare alla pasta con i ricci: siamo sicuri che il loro sapore insistente e coinvolgente riuscirà a conquistarvi una forchettata alla volta! Il periodo migliore per gustare questa prelibatezza marina va da novembre ad aprile, ovvero quando la stagione dei ricci è aperta. Infatti, al di fuori di questo lasso di tempo è proibito pescarne, per salvaguardarne la specie.

Spezie e aromi della Sardegna

Ma come possiamo condire i nostri deliziosi piatti isolani? Per stimolare l’olfatto e il gusto si ricorre da secoli ai profumi della tradizione locale, adoperando piante aromatiche quali alloro, rosmarino e salvia: questi arbusti vengono impiegati sia per insaporire i secondi piatti, come il maialetto arrosto, sia per dare un tocco in più ai sughi impiegati per condire i primi piatti.

Sebbene anche il finocchietto selvatico e lo zafferano siano molto famosi nell’isola, la vera star della cucina sarda rimane il mirto, una pianta aromatica tipica della macchia mediterranea divenuta famosa per il condimento di carne, di pesce e, soprattutto, dei liquori.


Bevande e liquori tipici sardi

Se in Sardegna vuoi concludere il tuo pasto in bellezza, dopo il caffè non puoi che bere il liquore di mirto. Questa bevanda tradizionale è ottenuta dalle bacche e dalle foglie dell’omonima pianta,  macerare nell’alcol a 90° e unite a uno sciroppo di acqua e zucchero.

In alternativa, se preferisci un prodotto di nicchia ma dal sapore speciale, prova l’acquavite sarda confezionata dalle famiglie dell’isola. Il nome originale di questa grappa è ‘filu ‘e ferru’, e ha alle spalle una storia di rivoluzionari contrabbandieri: infatti, nel 1800 si distillava in gran segreto e, per nascondere l’arma del delitto, spesso si sotterrava il misfatto nell’orto di famiglia segnalandone la posizione con un fil di ferro.


Pasticceria e dolci sardi

Non ne hai ancora abbastanza? Anziché sparecchiare la  tavola, gusta con noi gli squisiti dolci della tradizione sarda.

Le dolci chicche della Sardegna, perfetto connubio tra la cultura agropastorale e le tradizioni mediterranee, non si mangiano né con la forchette né col cucchiaino: infatti, parliamo di dolci da vassoio di infinita varietà, visto che ogni località conserva gelosamente le proprie ricette.

Nell’isola sono i dolci con ricotta o formaggio fresco ad avere un ruolo fondamentale, visti i numerosi allevamenti di pecore e mucche.

Ad esempio, l’ingrediente principe delle Sebadas è proprio il ripieno cremoso di formaggio (pecorino o vaccino) insaporito con scorze di limone. Questi ravioli offrono un mix di dolce e salato che raramente riuscirai ad assaggiare oltre la costa frastagliata della Sardegna.

Anche le mandorle sono protagoniste di buffet ad alto contenuto calorico, e gli amaretti sardi ne sono la dimostrazione: non potrete resistere al loro croccantissimo involucro di mandorle e ad un cuore di scioglievole e zuccheroso.

Se vi sentite già sazi con una sola lettura, immaginate quanto sarebbe godurioso papparsi queste squisitezze!

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